Categoria: Filosofia quinte

Hegel

Una prima indroduzione a Hegel

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Introduzione alla dialettica

La dialettica in Hegel è tema e concetto centrale. Essa è vita stessa dello Spirito, legge di sviluppo della realtà e metodo del sapere.

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I Capisaldi del sistema Hegeliano

Lettura minimamente commentata del bel capitolo omonimo del manuale Il Pensiero occidentale di Giovanni Reale e Dario Antiseri.
La mappa completa delle idee basilari dell’hegelismo è piuttosto ampia, dato che si tratta di una delle filosofie più ricche e più complesse ma i capisaldi ai quali tutto può essere ricondotto sono i seguenti tre:
1) la realtà in quanto tale è Spirito infinito;
2) la struttura, o meglio la vita stessa dello Spirito, e quindi anche il procedimento secondo cui si svolge il sapere filosofico, è la dialettica;
3) la peculiarità di questa dialettica, che la differenzia nettamente da tutte le forme precedenti di dialettica, è quello che Hegel ha chiamato elemento “speculativo”.

Intelletto e Ragione in Kant

di Pietro Gavagnin

Che cos’è l’Intelletto e cos’è la Ragione in Kant? Non sono due “Organi” diversi….. è diverso solo l’uso che il soggetto ne fa! Seguimi e cercherò di spiegartelo con un breve racconto autobiografico.

Buon ascolto.

Prolegomeni all’idealismo

di Pietro Gavagnin

Maimon, pseud. di Salomon ben Josua, 1754-1800, giudica contraddittorio il concetto di “cosa in sé” e critica in particolare lo sviluppo datone da Reinhold. Supporre una cosa in sé come origine materiale delle rappresentazioni e una coscienza assoluta come principio della forma del conoscere significa ricadere nel dogmatismo.
da Enciclopedia Garzanti di Filosofia

Hegel e l’infinito

di Pietro Gavagnin

Un punto di vista fondamentale del pensiero hegeliano è quello di intendere la verità non come Sostanza fissa e immutabile, ma come Soggetto, come Spirito, cioè come attività, processo, automovimento.
Per Hegel lo Spirito si autogenera, generando a un tempo la propria determinazione e superandola completamente: lo Spirito è infinito perché si attua e si realizza sempre come infinito che pone e insieme supera il finito.
REALE – ANTISERI, Il pensiero occidentale dalle origini ad oggi, Ed. La Scuola, Brescia

Schopenhauer

di Pietro Gavagnin

(…)
Vecchierel bianco, infermo,
Mezzo vestito e scalzo,
Con gravissimo fascio in su le spalle,
Per montagna e per valle,
Per sassi acuti, ed alta rena, e fratte,
Al vento, alla tempesta, e quando avvampa
L’ora, e quando poi gela,
Corre via, corre, anela,
Varca torrenti e stagni,
Cade, risorge, e più e più s’affretta,
Senza posa o ristoro,
Lacero, sanguinoso; infin ch’arriva
Colà dove la via
E dove il tanto affaticar fu volto:
Abisso orrido, immenso,
Ov’ei precipitando, il tutto obblia.
Vergine luna, tale
E’ la vita mortale.
(…)
O forse erra dal vero,
Mirando all’altrui sorte, il mio pensiero:
Forse in qual forma, in quale
Stato che sia, dentro covile o cuna,
E’ funesto a chi nasce il dì natale.

da G.LEOPARDI, Canto notturno di un pastore errante dell’Asia

Nietzsche e il dionisiaco

di Pietro Gavagnin

Arrivato nella città più vicina, che sorgeva ai margini della foresta, Zarathustra vi trovò una gran folla radunata sulla piazza dei mercato: perché avevano detto che si sarebbe visto un uomo camminare sulla corda. E Zarathustra così parlò alla folla:

Io vi insegno il superuomo. L’uomo è qualcosa che deve essere superato. Che cosa avete fatto voi per superarlo?
Tutti gli esseri hanno finora creato qualcosa al di sopra di se stessi: e voi volete essere il riflusso di questo grande flusso e tornare piuttosto all’animale che superare l’uomo?
Che cos’è la scimmia per l’uomo? Una risata o una dolorosa vergogna. E proprio ciò dev’essere l’uomo per il superuomo: una risata o una dolorosa vergogna.
Voi avete fatto la strada dal verme all’uomo, e molto c’è ancora in voi del verme. Una volta eravate scimmie, e ancora adesso l’uomo è più scimmia di qualunque scimmia.
Ma anche colui che è più saggio tra voi, non è che un dissidio, un essere ibrido fra la pianta e lo spettro. Ma vi ordino io di diventare spettri o piante?
Vedete, io vi insegno il superuomo!
Il superuomo è il senso della terra. La vostra volontà dica: sia il superuomo il senso della terra!
Vi scongiuro, fratelli, rimanete fedeli alla terra e non credete a quelli che vi parlano di speranze ultraterrene! Essi sono degli avvelenatori, che lo sappiano o no.
Sono spregiatori della vita, moribondi ed essi stessi avvelenati, dei quali la terra è stanca: se ne vadano pure!

da F. Nietzsche :Così parlò Zarathustra: Prefazione, §§3- 4; Della virtù che dona

Memoria della mancanza

a cura di Ruggero Zanin e Pietro Gavagnin
da “Rivista Orale di Filosofie, arti e scienze” a cura di Nemus
La smemoratezza è caratteristica peculiare del nostro tempo, che nulla riesce a trattenere. Eppure questa è l’età che ha saputo costruire memorie artificiali capaci di conservare un numero pressoché infinito di dati.
Il vuoto, la mancanza di cui permane il ricordo, è per la memoria ciò che il silenzio è per la musica: la condizione stessa del suo essere.