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Un episodio cavalleresco

da Oswald Ebner, La guerra sulla Croda Rossa, Mursia 1983
legge Pietro Gavagnin

(Durante la Grande Guerra, sulle montagne) Ai primi di settembre, fra le nuove posizioni occupate dagli italiani in Alta Val Fiscalina c’era un torrione roccioso dalla strana forma di teschio, che gli austriaci avevano denominato “Totenkopf” che vuol dire Testa di Morto.
Si trattava di un caposaldo avanzato dal quale era possibile dominare alcuni trinceramenti austriaci, che da quel momento non ebbero più requie per i continui tiri di fucileria cui venivano sottoposti.
Gli italiani facevano il tiro a segno su tutte le teste che apparivano fuori dai ripari, causando notevoli perdite.

Il telegramma di Ems

A cura di Pietro Gavagnin

Relaziona Giulia

Lo stratagemma adottato da Bismarck con il Telegramma di Ems. Bismarck seppe manipolare il dispaccio che riportava i fatti dell’incontro tra Guglielmo I di Hohenzollern e un ambasciatore francese, in modo da far apparire Guglielmo irriguardoso nei confronti dell’ambasciatore francese e suscitare l’irritazione di Napoleone III. Il progetto bismarchiano andò a buon fine riuscendo nell’intento di scuscitare la reazione francese che culminò nella dichiarazione di guerra alla Prussia. Ma le cose furono un po’ più complicate…

Intelletto e Ragione in Kant

di Pietro Gavagnin

Che cos’è l’Intelletto e cos’è la Ragione in Kant? Non sono due “Organi” diversi….. è diverso solo l’uso che il soggetto ne fa! Seguimi e cercherò di spiegartelo con un breve racconto autobiografico.

Buon ascolto.

Prolegomeni all’idealismo

di Pietro Gavagnin

Maimon, pseud. di Salomon ben Josua, 1754-1800, giudica contraddittorio il concetto di “cosa in sé” e critica in particolare lo sviluppo datone da Reinhold. Supporre una cosa in sé come origine materiale delle rappresentazioni e una coscienza assoluta come principio della forma del conoscere significa ricadere nel dogmatismo.
da Enciclopedia Garzanti di Filosofia

Hegel e l’infinito

di Pietro Gavagnin

Un punto di vista fondamentale del pensiero hegeliano è quello di intendere la verità non come Sostanza fissa e immutabile, ma come Soggetto, come Spirito, cioè come attività, processo, automovimento.
Per Hegel lo Spirito si autogenera, generando a un tempo la propria determinazione e superandola completamente: lo Spirito è infinito perché si attua e si realizza sempre come infinito che pone e insieme supera il finito.
REALE – ANTISERI, Il pensiero occidentale dalle origini ad oggi, Ed. La Scuola, Brescia

Dal fondo della caverna

Rilettura del Mito della Caverna di Platone
di Stefano Maso

Voce di Pietro Gavagnin

grotta

L’articolo fa parte del primo numero della Rivista Orale di Filosofia
a cura dell’ Associazione Culturale Nemus di Venezia